VINCITORE PREMIO HYSTRIO TWISTER 2016
C’era una volta una metropoli. Dentro la metropoli, un quartiere. Dentro al quartiere, il bar. Qui Carrozzeria Orfeo continua a scandagliare i paradossi e le ipocrisie del nostro tempo con Animali da bar, Premio Hystrio Twister 2016, organizzato dalla rivista Hystrio.
In scena, con un linguaggio schietto e cinico, le contraddizioni della vita quotidiana: seduti al bancone di un bar, sei animali notturni, illusi e perdenti, provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, a una speranza che resiste troppo a lungo.
Una produzione Fondazione Teatro della Toscana, in collaborazione con Festival Internazionale di Andria | Castel dei Mondi.
Trama
Un bar abitato da personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento; una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero a una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla grande guerra.
Sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, a una speranza che resiste troppo a lungo. Come quelle erbacce infestanti e velenose che crescono e ricrescono senza che si riesca mai a estirparle.
Note di regia
“Tutto è venduto, sfruttato e contrattato in Animali da bar. La morte e la vita, come ogni altra merce, si adeguano alle logiche del mercato. E quando l’alcol allenta un pochettino la morsa e ci toglie la museruola… è un grande zoo la notte… una confessione biologica dove ognuno cerca disperatamente di capire come ha fatto a insediarsi tutta quell’angoscia. Giorno dopo giorno. Da anni, da secoli. Come abbiamo fatto a non sentirla entrare? E per quanto riguarda gli altri… beh, cerchiamo di essere realisti. Possiamo dire di conoscerci appena. Siamo tutti degli estranei.”
Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti