6 Ott 2018 - 7 Ott 2018
Festival d'Autunno 2018 /
Progetto Area Metropolitana

Chiara Francini, Andrea Bruno Savelli, Massimo Grigò, Amerigo Fontani, Manola Nifosì, Nav Ghotra
di Italo Calvino
lettura a cura di Andrea Bruno Savelli
scene Michele Ricciarini
luci Alessandro Ruggiero
produzione Teatrodante Carlo Monni
in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana
Orari 21.00, domenica 16.45

La durata dello spettacolo è di un'ora e 20 minuti, atto unico
Prezzi Intero
14€

Ridotto | Over 60, Under26, Abbonati Teatro della Toscana
12€

Ridotto | Residenti Comune di Scandicci
10€
Quando:
06/10/2018 - 21:00–22:30
2018-10-06T21:00:00+02:00
2018-10-06T22:30:00+02:00

PRIMA NAZIONALE

Chiara Francini, nel ruolo di una moderna Viola, e Andrea Bruno Savelli, nei panni di Cosimo, il giovane eroe del romanzo di Italo Calvino che sale sugli alberi del giardino di casa promettendo di non scendere mai più, sono i protagonisti della lettura de Il barone rampante, produzione firmata dal Teatrodante Carlo Monni, in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, per la regia di Andrea Bruno Savelli.
Sul palco anche Nav Ghotra, Massimo Grigò, Amerigo Fontani, Manola Nifosì.

Trama

Il Barone rampante, romanzo di Calvino del 1957, vuole essere un inno alla ribellione giovanile e alle impostazioni degli adulti. Andrea Bruno Savelli catapulta gli spettatori all’interno della vita del giovane protagonista che, dopo un litigio adolescenziale col padre, sale sugli alberi, per rimanerci, prima nel giardino di famiglia e dopo nei boschi del circondario. Sarà una vita piena di avventure, a partire dalle amicizie con i ladri di frutta, fino alle giornate trascorse a caccia o immerso nella lettura. “Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze” dice Cosimo, inneggiando al vivere la vita senza farsi opprimere dal quotidiano e dal proprio destino, affrontando le difficoltà con un comportamento avventuroso, ponendosi contro i pregiudizi e le chiusure mentali, non accettando i preconcetti imposti dalla società.

Note di regia

Il Barone rampante è un capolavoro e come tale, rileggendolo in età diverse, si riesce a trarre sempre spunti nuovi e a esserne sempre sorpresi. È un palazzo dei tesori, dove in ogni stanza c’è una tematica, meravigliosa, che ti fa riflettere. Quando uno pensa di aver capito che è un libro sulla ribellione al potere, di formazione, che è una storia d’amore, scopre che dentro c’è anche della filosofia, tanta botanica, della politica, che se si dimenticasse per un attimo quando è stato scritto potrebbe essere letta anche in chiave assolutamente attuale.

Andrea Bruno Savelli