Le pagine del romanzo Il Quartiere conservano le tensioni che nutrono una stagione della vita e un’epoca della nostra storia. Ma se le epoche cambiano e si trasformano, le stagioni si ripetono sempre uguali attraverso le generazioni, con speranze, dolori e conflitti che riconosciamo comuni nelle storie di ognuno di noi. I ragazzi protagonisti di questo racconto sono le ‘creature comuni’ di un quartiere di Firenze che crescono negli anni che dividono le due grandi guerre; oggi quel Quartiere non esiste più. Ed è forse questa la nota più vivace: quell’isolato di case strette e connesse tra loro, come le vite che lo animavano, ha cambiato faccia, e così noi, solo pochi decenni dopo ci riconosciamo diversi. Il Quartiere diventa non più un luogo fiorentino ma un luogo dell’anima, un confine mentale.
Valerio, Maria, Giorgio, Marisa, Olga, Luciana, Carlo, Gino sono ragazzi con i nostri stessi corpi e sentimenti, storditi come noi dalle ansie per il futuro, ma che esplorano dalle finestre e dalle strade del loro microcosmo i turbamenti di ogni generazione. Il Quartiere è il mondo, dove “anche l’aria e il sole sono cose da conquistare dietro le barricate” e solo riconoscendosi uniti si ritrova la speranza di riuscirci.
Dopo Le ragazze di Sanfrediano, iNuovi tornano a far vivere le nitide e poetiche parole di un romanzo di Vasco Pratolini, che si rivela ancora essere affascinante materia teatrale capace di raccontare un Novecento che è favola e realtà dei nostri tempi.