Nuovo cabaret tragico
Un pastiche, visionario e simbolico, composto da micro-pièce del geniale e folle Jodorowsky brillante e surreale mosaico di sketch, balletti, canzoni filosofiche e pantomine, dove i quattro giovani attori protagonisti si esprimono in un crescendo di quell’arte totale (panica) esplorata dal grande drammaturgo.
Un testo divertente, assurdo, violento e politico sulla ricerca della felicità. Inevitabile rimanere sedotti e spiazzati dalla comicità e dal paradosso di un’umanità incastrata nella sua stessa esistenza.
Niente moralismi, solo la grande poesia di Jodorowsky.
Note di regia
Lo spettacolo è pensato come un pastiche indisciplinato e visionario, un cabaret tragicomico come la nostra esistenza. Sul palco si alternano una selezione delle 26 mini-pièce che compongono il testo originale con songs philosophique dal sapore brechtiano, piccoli balletti e alcune video-pantomime. Quattro attori interpretano i tanti personaggi protagonisti del testo, accompagnati dalla musica composta ad hoc ed eseguita dal vivo dal duo di musicisti milanesi Duperdu. Durante la preparazione dello spettacolo ho incontrato Jodorowsky a Parigi per parlare con lui del testo e mi è rimasta impressa una frase che mi ha detto citando il suo manifesto per un teatro panico “I romani dicevano Ioindicandosi la pancia. Per loro il cervello era solo un congelatore delle idee che nascono calde all’altezza dell’ombelico. Il teatro si esprime con l’inconscio. Bisogna permettere ad esso di fluire in scena con la stessa libertà con cui sgorgano i sogni.”
Fabio Cherstich
Teatro Era | 15 / 16 ottobre 2020