IL TEATRO DELLA TOSCANA CASA DEL TEATRO DI PAROLA E DI POESIA

TRE GIORNI DI EVENTI IN STREAMING PER IL DANTEDÌ E LA GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO

La Fondazione Teatro della Toscana è il Teatro della Lingua Italiana, la casa del teatro di parola e di poesia, il Teatro d’Arte improntato sui giovani e sull’Europa.

A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, la Fondazione celebra il Dantedì con Nuda Voce, a cura del Centro di Avviamento all’Espressione, affidandosi non tanto a interpreti collaudati quanto a chi la poesia la vive, la scrive, la fa: il 25 e 26 marzo, in streaming alle 21 sui canali social del Teatro della Pergola, sei poeti, coordinati da Sauro Albisani, declamano la Divina Commedia e alcune loro composizioni negli spazi simbolo della Pergola di Firenze, la città che ha dato i natali al Sommo Poeta, che è la lingua italiana, è l’idea stessa di Italia.

La mattina del 25 marzo, alle 11, in occasione del restauro del cenotafio di Dante nella Basilica di Santa Croce, il Teatro della Toscana è simbolicamente presente con Monica Guerritore che legge dal I canto dell’Inferno e dal XXXIV canto del Purgatorio.

Il 25, 26 e 27 marzo tornano anche le Consultazioni poetiche e musicali, progetto in partenariato con il Théâtre de la Ville di Parigi. Tre attori e due musicisti saranno a disposizione in veste di ‘medici’ per offrire un ‘consulto’ e una ‘prescrizione per l’animo’ a chiunque lo vorrà. Le Consultazioni sono gratuite e aperte a tutti e si svolgeranno al telefono dalle ore 17 alle ore 19. Ciascun ‘consulto’ ha una durata di 20 minuti circa.

Il 27 marzo, per la Giornata Mondiale del Teatro 2021, la Fondazione Teatro della Toscana riapre “virtualmente” le porte del Teatro della Pergola di Firenze, del Teatro Era di Pontedera e del Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci. Istituita 60 anni fa, nel 1961, è l’occasione per tornare a riflettere nuovamente sul ruolo attivo che il teatro e tutti i suoi spazi ricoprono all’interno della nostra cultura.

«A un anno dall’insorgere della pandemia è ancora una profonda ferita la chiusura dei nostri luoghi di cultura. Dietro questi portoni chiusi – afferma Tommaso Sacchi, Presidente della Fondazione Teatro della Toscana – ci sono attori, tecnici e professionisti che non hanno smesso un solo giorno di lavorare e creare per il bene del teatro. Avremmo voluto festeggiare Dante e la giornata mondiale del teatro, due date così ravvicinate e ponte temporale tra due simboli della cultura e del sapere universali, in maniera completamente diversa ma siamo certi che appena le condizioni sanitarie lo permetteranno potremo davvero riaprire le porte delle nostre sale e riappropriarci della bellezza salvifica e dell’umanità racchiuse in uno spettacolo dal vivo».

«In un’epoca incerta come quella che stiamo vivendo, lo spettacolo dal vivo costituisce uno dei pochi avamposti di una realtà fatta di carne e ossa: lo dimostrano bene il Dantedì e la Giornata Mondiale del Teatro per come li abbiamo pensati e realizzati nel palinsesto di attività della Fondazione Teatro della Toscana – dichiara il Direttore artistico Stefano Accorsi – continuiamo a sperare che, insieme alle dichiarazioni di intenti espresse anche in seguito all’iniziativa di Unita Facciamo luce sul teatro del 22 febbraio scorso, le Istituzioni, in accordo con tutte le parti sociali coinvolte, sapranno farsi carico di un tema così complesso e articolato come quello della ripartenza dei luoghi della cultura e dello spettacolo. Dobbiamo fare tesoro di questo periodo, che ha accentuato la tendenza a fare lavoro di squadra. Sono e dobbiamo essere ottimisti».

«Oggi più di sempre, nel segno di Dante e del Teatro – sostiene Marco Giorgetti, Direttore generale del Teatro della Toscana – ci proiettiamo sui solidi ponti costruiti con gli amici di Parigi, Atene, New York, Los Angeles, Oslo, Amsterdam, Madrid, con i quali in tutto questo tempo non abbiamo mai smesso di lavorare, di costruire, di sognare, per praticare ogni spazio possibile di creazione comune sui temi Arte Scienza Educazione Ambiente della Carta 18-XXI, nati da e con il Théatre de La Ville di Parigi. Per questo facciamo nostre le parole di Emmanuel Demarcy Mota, suo Direttore, che esprimono il nostro sentire e divengono il manifesto del nostro tempo:

“Cette nouvelle difficulté du temps présent nous invite à tenir parole et à nous engager ensemble dans une démarche solidaire, afin de rester unis et de réunir toutes les conditions pour que les artistes et les auteurs continuent a créer et présenter leur travail au plus large public dans le respect des règles sanitaires. En cette période si particulière, où le pouvoir de l’imagination doit exister, pour construire des lendemains désirables, nous continuerons ensemble à tenir parole

Questa nuova difficoltà del tempo presente ci invita a mantenere la parola e ad impegnarci insieme in un approccio solidale, al fine di rimanere uniti e di creare le condizioni affinché tutti gli artisti possano continuare a creare e presentare il loro lavoro a un pubblico il più largo possibile, nel rispetto delle regole sanitarie. In questo periodo così particolare, nel quale il potere dell’immaginazione deve poter rimanere in vita per contribuire a costruire un futuro vivibile, insieme noi continueremo a mantenere la parola”.


PALINSESTO

Nuda voce

25 MARZO – NUDA VOCE

Ore 21 in streaming dal Teatro della Pergola sulle pagine ufficiali YouTube e Facebook

→ Rosalba De Filippis: canto III dell’Inferno
→ Francesca Mazzotta: canto V dell’Inferno
→ Paolo Maccari: canto XIII dell’Inferno


26 MARZO – NUDA VOCE

Ore 21 in streaming dal Teatro della Pergola sulle pagine ufficiali YouTube e Facebook

→ Sauro Albisani: canto XXI dell’Inferno
→ Mariella Bettarini: canto II del Purgatorio
→ Davide Rondoni: canto XXXIII del Paradiso

Giornata Mondiale Teatro 2021

27 MARZO – GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO

In streaming sulle pagine ufficiali del Teatro della Pergola su YouTube e Facebook

→ ore 18.20 Israel Galvan con Maestro De Barra commissionato da CAP UCLA e presentato in collaborazione con UCSB’s Arts & Lectures, The Joyce Theater e il Teatro della Pergola.
→ ore 19 Euripides Laskaridis con Here Not Here prodotto da Onassis Stegi e dal Théâtre de la Ville di Parigi.
→ ore 19.20 I Giovani della Fondazione Teatro della Toscana con una lettura di brani scelti da Pinocchio di Collodi al Teatro Studio.
→ ore 21 La BandaDante un progetto su Dante in musica di Ambrogio Sparagna e Davide Rondoni con i solisti dell’Orchestra Popolare Italiana.


In streaming sulle pagine ufficiali del Teatro Era su YouTube e Facebook

→ ore 18 Work Sessions on Song of Traditions Workcenter/Thomas Richards
→ ore 19.20 Katie’s Tales Workcenter/Mario Biagini
→ ore 21 Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale – Il Nullafacente di Michele Santeramo, regia di Roberto Bacci, con Michele Cipriani, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Michele Santeramo, Tazio Torrini.


SCHEDE SPETTACOLI

Maestro De Barra (Servir el baile), commissionato da CAP UCLA e presentato in collaborazione con UCSB’s Arts & Lectures, The Joyce Theater e il Teatro della Pergola, è il risultato di un lavoro che Israel Galván ha compiuto per tutto il 2020 alla ricerca di luoghi ove “seguir bailando” fino a che una parvenza di normalità non fosse tornata. Con la sua innata capacità di utilizzare gli spazi pubblici, trasforma il bar e le sue ritualità, dal menù al televisore sintonizzato sul calcio, come materiale creativo da plasmare. La litania delle tapas, il gesso che scrive il conto sul bancone, le grida dalla cucina, il lamento del cantaor diventano elementi di una drammaturgia che piedi e mani ammantano di tradizione flamenca.

Here Not Here è un documentario, prodotto da Onassis Stegi e dal Théâtre de la Ville di Parigi, girato durante le prove di Elenit di Euripides Laskaridis, spettacolo coprodotto dal Teatro della Pergola, nel momento in cui il secondo lockdown ha improvvisamente impedito alla produzione di raggiungere il Théâtre de la Ville di Parigi. Girare Here Not Here è stata la soluzione creativa al problema di vedere rimandate le date. In Here Not Here Euripides Laskaridis condivide per venti minuti con lo spettatore il processo di preparazione del team artistico e dei personaggi. Un tuffo nel backstage, ma anche nella mente del suo creatore.

La BandaDante è una carovana artistica che si mette in viaggio per la Penisola coinvolgendo nel suo itinere artistico suonatori, cantanti, attori, poeti ogni volta diversi. Lo spettacolo è un omaggio a Dante e al suo viaggio d’amore e di mistero utilizzando nel concerto le terzine della sua poesia e cantandole nello stile della tradizione popolare degli Appennini. Il repertorio è costituito da brani originali di Ambrogio Sparagna ispirati ad alcuni dei passi più celebri e meno noti della Divina Commedia. Ogni tappa è una occasione per riscoprire pagine di poesia, i timbri musicali della tradizione, le voci popolari e per cantare tutti insieme i vari tipi danteschi. E Sparagna e Davide Rondoni con questo progetto riportano al centro della scena un protagonista assoluto della cultura italiana e appenninica in particolare, fonte di ispirazione per tanti poeti e cantori contadini e per quanti hanno fatto della musica e la poesia il loro speciale viaggio nel mondo.

Katie’s Tales è la storia di una donna e del suo innamorato, che dopo un fatto terribile è partito con la promessa di tornare, un giorno. Ed è la storia di un giardino, fitto di alberi di ciliegio. Sono tempi di attesa e tempi di divenire – tempi nuovi e selvaggi. Katie, accompagnata da una coppia di domestici stranieri, vive protetta dal suo giardino, all’ombra dei ciliegi, testimoni silenziosi della sua vita e della Storia. Ogni giorno Katie riceve visitatori: ogni momento potrebbe essere quello del ritorno di colui che è partito in viaggio, e Katie lotta, si tiene pronta. Con le sue storie, Katie ci parla del desiderio e dell’attesa, e nei suoi silenzi ci racconta del non detto. Colei che aspetta è lei stessa in viaggio, muta sulla strada della sua vita scandita e ritmata in fotogrammi vividi, al centro del suo giardino e nell’ombra densa di ricordi proiettata dai ciliegi – una donna in piedi di fronte alla Storia, di fronte alle proprie luci e alle proprie ombre, all’incrocio tra passato e futuro. Il desiderio che Katie incarna ci invita a interrogarci sul luogo a cui apparteniamo, a porci domande senza parole sul ruolo della nostra coscienza, nel flusso assordante degli avvenimenti e nel turbine confuso dei desideri.

Il Nullafacente è un paradosso sulla ricerca della felicità. In un tempo che richiede presenza, prestanza, efficienza, ritmo, lavoro, programmazione, qui c’è uno che non fa niente. Niente, assolutamente niente. E non è facile. Ci vuole metodo, applicazione, pazienza, determinazione, tutte doti che spesso ci difettano.
Ha una Moglie malata, per fortuna di un male incurabile. Per fortuna, già, perché essendo incurabile, non bisogna nemmeno far nulla per provare a guarirlo. Sarebbero felici, nonostante tutto, se solo li lasciassero in pace. Purtroppo, intorno a loro due, c’è il mondo che si muove, con la sua morale, la sua etica, le sue regole. Intorno a loro il Fratello, il Medico, il Proprietario, sono a diverso titolo rappresentanti di quel mondo dal quale il Nullafacente vorrebbe star fuori, dal quale in realtà sta fuori. E piano, lentamente, con i mezzi di cui dispongono, poveri, i tre riescono a far cambiare le cose. In meglio o in peggio non si sa: questo dipende da come si guarda il mondo.
Questo testo è il tentativo di mettere in scena un pezzo della vita di questi personaggi, ciascuno con la sua ossessione, il suo punto di vista, il suo comportamento.
Scriverlo è stato ed è ancora, per me, il continuo e quotidiano riflettere su cosa sia giusto fare per stare bene. Ma il Nullafacente, un giorno, ha voluto correggermi e mi ha detto: caro mio – siamo ormai in confidenza -, tu sbagli domanda; quella giusta sarebbe: cosa, ogni giorno, NON devo fare, per stare bene?
(Michele Santeramo)

 

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